Mi chiamo Tiziana Nava e per buona parte della mia vita ho creduto di essere in ritardo.
A tredici anni sognavo di fare l’attrice. Guardavo Saranno Famosi e pensavo: “Che meraviglia saper ballare così… ma ormai è tardi, se certe cose non le impari da piccola, non puoi più farle”.
I miei genitori mi hanno iscritta a Ragioneria, indirizzo commercio estero — “così hai un diploma in mano” — nonostante la mia passione per la letteratura e la scrittura. Ho resistito. Mi sono laureata in Lettere Moderne, sono entrata nel mondo dell’editoria, ho pubblicato il mio primo libro di saggistica territoriale a 29 anni.
Eppure il richiamo del corpo, del movimento, del palcoscenico, era sempre lì. A 23 anni ho scoperto il ballo. Un amore folgorante. A 24 ero già in gara nelle competizioni amatoriali di danze caraibiche.
Da lì in poi non mi sono più fermata. Ho preso il diploma di maestra in Danze Caraibiche, ho studiato Danza Contemporanea e Improvvisazione, e mi sono formata presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, diventandone referente territoriale.
Nel frattempo sono diventata mamma di Sebastiano, Emanuele e Gionata. Anche in quei momenti di vita piena, ho continuato a formarmi, a danzare, a scrivere. Ho frequentato un seminario di bioenergetica, ho approfondito la connessione tra corpo ed emozioni, ho scoperto che la libertà può esistere anche al di fuori del passo, purché si danzi con consapevolezza.
Nel 2019 è nato “Io ballo da sola”, il primo percorso pensato per donne che non hanno mai ballato. Un progetto che è anche la mia storia personale: un invito a superare i limiti che ci sono stati imposti — o che ci siamo imposte — e a ritrovare sé stesse nel movimento, nelle parole, nella libertà di esprimersi.
Quando ho conseguito il diploma di Danza Contemporanea, ero la più grande del corso. Le altre erano ragazzine. Io ho preso il voto più alto. Alla faccia di chi dice “ormai è tardi”.
Oggi sono una maestra di ballo, un’autrice, un’esperta di metodologie autobiografiche. Ma soprattutto, sono una donna che ha imparato che non è mai troppo tardi per riscrivere la propria storia… e danzarla fino in fondo.